Creare un sito web in più lingue è un processo composto da diversi passaggi.

Partiamo pertanto da una visione generale del progetto.

Abbiamo la versione principale del sito, con la lingua in cui lo abbiamo sviluppato, che definiamo versione madre.

Abbiamo la versione del sito in lingua definiamola “madre”, quella in cui abbiamo fatto il sito.
Da questa dovremo creare le versioni tradotte nelle diverse lingue scelte.

Parlando di traduzioni, scomponendo le parti di un sito web, le prime sezioni che vengono in mente sono gli articoli e le pagine.

Oltre a queste, però, ce ne sono molte altre.

Devi tenere in considerazione che, ovunque ci sia un testo, questo deve essere tradotto.

Abbiamo quindi gli articoli e le pagine, ma anche le categorie, i tag, i menu, i widget (sia quelli delle sidebar che quelli nel footer o inseriti in altre locazioni), abbiamo il tema stesso (sia lato utente, detto frontend, che lato amministrazione, detto backend ) e poi i plugin installati.

Per adesso siamo arrivati all’installazione del plugin, ma vedremo il percorso e l’ordine dei vari passaggi da fare per rendere il processo più semplice e non scordare nulla.

Il passo successivo sarà quello di occuparsi delle impostazioni generali, tramite un percorso guidato che avviene alla prima installazione. Vedremo anche come poterle controllare e modificare in un secondo momento.

Ci occuperemo della modalità di traduzione di pagine, sia normali che quelle create tramite costruttore di pagina, il famoso builder di layout.

Passeremo agli articoli con le loro categorie e tag.
Andremo poi ai menu, mostrando come sincronizzare quello della lingua “madre” con quelli delle versioni tradotte.

I temi possono avere o meno diversi testi da tradurre. Il tutto è controllabile sempre tramite WPML in diverse modalità più o menu automatiche, argomento che riguarda i file .mo e il modulo String Translation di WPML che andremo ad installare.

Questo modulo si occupa non solo del tema, ma anche dei widget e dei plugin.
Un unico punto di lavoro per gestire stringhe di testo, al di fuori dei veri contenuti del sito, come le pagine e gli articoli.

Come vedi di elementi ce ne sono molti, ma per fortuna WPML ha pensato a tutto.

Chi ha seguito la prima versione di questo corso, infatti, avrà visto come nel tempo, gli sviluppatori di WPML continuano ad aumentare e fornire agli utenti diversi addOn.

Questi altro non sono che dei moduli la cui funzione è quella di espandere le funzionalità di WPML e di per poter interagire con altri plugin.

Tornando sulla pagina dei download

Puoi vedere che sono proprio tanti.

Alcuni sono degli strumenti aggiuntivi al tuo sito, delle funzioni che vanno al di fuori del compito di traduzione, come per esempio lo sticky links o il CMS navigation

Altri invece sono moduli dedicati per far meglio lavorare WPML con plugin di terze parti.

Abbiamo quello dedicato a Toolset, WooCommerce, Gravity Forms, BuddyPress, Mailchimp ed altri.

Ovviamente non potremo in questo corso analizzarli singolarmente uno per uno.

Quello che faremo è apprendere in profondità come utilizzare WPML e i suoi strumenti, capendo la modalità in cui lavora.

Come sempre, se si capiscono i concetti, e non solo ad eseguire meccanicamente dei passaggi, si diventa autonomi nell’affrontare i tanti diversi scenari che ogni progetto web ha durante il corso del suo sviluppo.

Ora siamo proprio pronti per andare alla fase operativa e procedere con le prime impostazioni del plugin.

Ci vediamo nel prossimo video.

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