Google RankBrain SEO

Mai sentito parlare di RankBrain di Google?

Era il lontano 26 Ottobre 2015 quando Google ne annunciava l’utilizzo.

E lo annunciava dicendo che era il terzo tra i fattori più importanti per determinare il posizionamento di una pagina.

Gli altri due, li ha sveltati successivamente e sono i noti backlink e qualità dei contenuti.

In questo articolo:

  • Spiegheremo come funziona RankBrain
  • Ti daremo gli spunti necessari per migliorare le tue pagine

RankBrain di Google

Di cosa si tratta esattamente?

RankBrain è un algoritmo di intelligenza artificiale che si integra con Hummingbird, il più corposo algoritmo che ne comprende anche altri più datati come Panda o Penguin, ognuno con una specifica funzione.

Potrebbe sembrarti azzardato utilizzare la parola “intelligenza artificiale” ma, in effetti, RankBrain è l’unico che agisce come se pensasse.

Sono due i compiti principali che assolve:

  1. Capire meglio le query di ricerca degli utenti (keyword)
  2. Misurare il grado di soddisfazione degli utenti in base ai risultati proposti
Analisi Query Rankbrain

Come RankBank capisce le query e migliora i risultati

È da qualche anno che Google sta cercando di indirizzare correttamente le richieste sempre più variegate degli utenti.

Ebbene si, il problema è che il modo di eseguire una ricerca online sta diventando sempre più informale (frasi sempre più complesse, ricerche vocali…).

Per dare qualche dato, possiamo dire che nel 2007 Google affermava che il 25% delle query di ricerca non erano MAI state eseguite.

Dopo anni di implementazione degli algoritmi siamo arrivati, nel 2013 ad un più contenuto 15%, che però equivale ad una cifra pari a 450.000.000 (milioni) di query al giorno.

Oggi, il dato non è variato di molto e i motori di ricerca si devono necessariamente adattare a questa nuova tendenza.

RankBrain cerca di identificare i pattern che possono esistere anche in query apparente non collegate tra loro o mai viste prima.

E per farlo non si limita a mostrare i risultati che sembrano rilevanti perché sono state inserite le stesse parole chiave, ma cerca di analizzare il contesto dei contenuti.

La cosa straordinaria è che ci riesce modificando autonomamente l’algoritmo stesso.

A seconda della parola chiave ricercata RankBrain diminuisce o aumenta l’importanza dei tradizionali fattori chiave come:

  • Backlink
  • Freschezza dei contenuti
  • Lunghezza del testo
  • Autorità del dominio

Fatto questo esamina come gli utenti interagiscono con i nuovi risultati che propone.

Se le modifiche sono apprezzate (ossia se gli utenti cliccano di più sui nuovi link proposti), vengono aggiornati gli indici, altrimenti, restano i risultati precedenti.

La vuoi sapere la parte più incredibile della vicenda?

Google ha messo in competizione un gruppo dei suoi ingegneri con RankBrain.

Ad entrambi ha chiesto di individuare la pagina migliore per una determinata ricerca.

RankBrain ha avuto un’efficacia del 10% superiore.

Rankbrain grado soddisfazione utenti

Come RankBrain misura il grado di soddisfazione degli utenti

Partiamo da un semplice schema riepilogativo:

Come funziona RankBrain Google

Sembra semplice, ma ti starai chiedendo: come lo capisce se un utente è soddisfatto?

Sono diversi i fattori su cui si focalizza il nuovo algoritmo:

  1. Percentuale di persone che cliccano il link organicamente (CTR)
  2. Tempo di permanenza sulla pagina
  3. Bounce rate
  4. Pogo Sticking (un utente che visita una sola pagina del tuo sito e poi clicca sul tasto indietro per tornare alla ricerca)

Spieghiamolo con un esempio.

Supponi di voler andare a sentire della musica a Treviso, quindi digiti Concerti Treviso su Google.

Distrattamente (e come capita a molti) clicchi il primo link proposto, ma il contenuto non è granché perché parla più in generale della città di Treviso.

Premi sul pulsante per tornare indietro e passi al secondo link, che è di un importante quotidiano e contiene la rassegna dei prossimi eventi in programma in tutta la regione.

Gli dai una rapida occhiata perché le proposte sono troppo “pop” e su stai cercando un concerto più particolare.

Di nuovo torni indietro facendo più attenzione ai titoli delle pagine e ti accorgi che il 6° link della lista sembra occuparsi di musica dal punto di vista della gioventù trevisana.

Il link è effettivamente valido, quindi gli dedichi del tempo, lo leggi attentamente e, visto che hai trovato ciò che cercavi, non torni più sulla pagina di ricerca.

RankBrain registra il tuo comportamento e “premia” il sito che hai visitato.

Se molte persone scelgono quel link e lo trovano altrettanto interessante, salirà di posizioni.

Di conseguenza, se molti utenti eseguono la stessa ricerca “concerti Treviso”, finiscono sulla pagina del quotidiano e la abbandonano per tornare alla ricerca (pogo-sticking), verrà fatta scendere di posizioni.

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Come regolarsi per la SEO

Come puoi intuire, grazie ai sempre più sofisticati algoritmi, Google ora riesce ad interpretare molto meglio il contenuto delle pagine web.

Ma questo non significa che le strategie di posizionamento che abbiamo utilizzato fino ad ora siano defunte.

Tutti i fattori SEO “tradizionali” restano di fondamentale importanza, ma da oggi dovrai ragionare in modo più mirato affinché le tue pagine siano RankBrain-Friendly.

Vediamo come fare analizzando gli aspetti presi in considerazione da RankBrain:

1. Parole chiave

Da quello che abbiamo detto fino adesso, puoi capire come è Google stesso ad associare la tua principale parola chiave a diversi altri termini presi dal contesto.

Detto questo non ci scordiamo tutti i concetti appresi fino ad oggi, primo fra i quali la competizione. Presumibilmente per ottenere traffico mirato per “scarpe da tennis Milano” dovrai lottare di meno rispetto alla keyword “scarpe da tennis”.

Vediamo anche un altro aspetto. La creazione di più pagine che targhettizzano la stessa frase leggermente modificata, per esempio nell’ordine keyword, è una pratica che abbiamo sempre sconsigliato. Ricorda che la SEO non è solo scrivere contenuti e lavorare sul sito, ma anche e soprattutto ottenere backlink. Se hai due pagine che puntano alla stessa parola chiave dovresti fare doppio lavoro. Non da meno Google si troverà a valutare, per la stessa parola chiave, quale delle due è migliore.

Come vediamo dall’immagine sottostante “miglior scarpa da tennis” e “scarpe da tennis migliori” danno praticamente gli stessi risultati. Pertanto scelta la tua keyword dai tutto in un articolo unico e lavora sia On Site che Off Site.

Ricerche Google Rankbrain

Cosa fare:

  • Concentrare i tuoi sforzi nel posizionare UNA SOLA parola chiave per pagina che sia di media lunghezza.
  • Google, automaticamente, creerà nuove associazioni per la tua pagina analizzandone il contesto, e la proporrà a chi esegue query di ricerca nello stesso ambito.

2. Titoli e Description

Il CTR è uno dei fattori che viene analizzato attentamente da RankBrain, quindi guadagnare un click prima degli altri è sempre fondamentale.

Cosa fare:

Cerca di scrivere titoli e descrizioni che invoglino il click, senza trucchetti.

  • Punta sul valore e sull’emozione per distinguerti dagli altri titoli e descrizioni.
  • Usa le parentesi o altri elementi per enfatizzare alcune parole dei titoli e catturare l’occhio dell’utente.
  • Utilizza i numeri e le statistiche per accrescere la curiosità.
  • Cerca di “vendere” con sole due righe di descrizione il perché un utente dovrebbe cliccare sul tuo link.

3. Contenuti

Un CTR accattivante è abbastanza inutile se, una volta arrivato sulla tua pagina, l’utente decide di abbandonarla subito…

Come detto, più il tempo di permanenza sulla tua pagina è alto, più sarà alto il valore che Google assegnerà al tuo contenuto.

Cosa fare:

  • Concentrati sulle prime parole del tuo articolo, sono quelle su cui si baseranno gli utenti per decidere se proseguire o meno la lettura.
  • Arriva dritto al punto spiegando COSA l’utente sta per leggere e le SOLUZIONI che proponi.
  • Usa periodi brevi e semplici da leggere.
  • Scrivi (tanto). Questo perché è evidente che un utente impiega più tempo a leggere 3000 parole piuttosto che 300. Inoltre in un post lungo avrai più possibilità di entrare nel dettaglio dell’argomento e convincere il tuo utente che “non ha bisogno di informarsi altrove” (azzeramento pogo-stiking).
  • Rendi il tuo contenuto più leggibile e meno pesante alternandolo con immagini esplicative, grafici, tabelle, sottotitoli.
  • Invoglia l’utente ad inviarti un commento, qualora avesse dei dubbi o richiedesse maggiori informazioni. Anche questo testo farà parte della tua pagina, mostrerai un servizio di qualità e l’utente tornerà sia sul tuo sito che sull’articolo stesso.

Veniamo al punto

Concludendo, possiamo sintetizzare dicendo che la qualità dei contenuti avrà un ruolo sempre più importante per una SEO di successo. Di questo francamente ne siamo contenti, perché a nostro avviso è una scelta più meritocratica.

Google ora riesce ad analizzare il contesto delle pagine in relazione alle parole chiave di ricerca, quindi l’unico modo che hai per fargli piacere il tuo sito e per essere premiato con la scalata in classifica è che i contenuti piacciano anche ai tuoi utenti.

Concentrati sul fornire risposte e soluzioni a domande e problemi degli utenti. I risultati non tarderanno ad arrivare.

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