Il Growth Hacking può essere definito come un approccio non tradizionale che prevede l’utilizzo di diverse tecniche il cui unico scopo è la crescita di un’azienda. Questo termine è stato coniato da Sean Ellis nel 2010 in relazione al concetto di Startup, ovvero di una realtà commerciale in cui conta solo una cosa: crescere.
Per capire bene cosa sia il growth hacking ricapitoliamo quelli che erano i mezzi pubblicitari principali per comunicare con gli utenti: carta stampata come giornali e riviste, cartelloni pubblicitari, radio e televisione. Ora nel 2015 si è aggiunto il canale più potente di tutti, ovvero internet.
Gli aspetti più importanti di questo nuovo mezzo sono due:
- L’utente ha una posizione attiva rispetto ai precedenti mezzi di comunicazione. Pensiamo infatti a una persona che con delle azioni social esprime il suo giudizio o meglio ancora aiuta la diffusione del prodotto o servizio tramite condivisione.
- Il tutto è misurabile in tempo reale! Infatti provate a pensare come può essere calcolato, in fattore di ritorno economico, un cartellone pubblicitario sulla Milano Roma. Il guadagno che quel cartellone ha dato è maggiore della spesa che il cliente ha sostenuto? Come calcolarlo? Quanto è fedele questo rapporto? Invece con internet tutto è calcolabile poiché le azioni degli utenti sono tracciate. Per esempio abbiamo due banner con due creatività diverse. Le mostriamo entrambe e quella che avrà performance migliori sarà la vincente, questo grazie al fatto che l’utente può premere il link e fare altre mille azioni che riportano a quello stesso banner.
Il discorso è molto amplio, ma il concetto è che la figura del pubblicitario deve fare i conti con queste nuove tecnologie che hanno dato la nascita a una nuova e tanto ricercata figura che è il Growth Hacker, ovvero un misto fra pubblicitario e programmatore. Una persona in grado di avere idee creative, misurabili e con potenziale esponenziale di crescita.
Fra i primi esempi di growth hacking abbiamo avuto, per esempio, quello di Hotmail, dove veniva comunicato in calce all’email che questo servizio era offerto gratuitamente appunto grazie a Hotmail. Oppure un altro è quello di Dropbox, che ti offriva dello spazio gratuito se gli si portava nuovi utenti.
Come si può ben vedere, ognuna di queste forme punta a un rapporto esponenziale di crescita. Se ogni utente me ne porta un altro e senza spendere un soldo in pubblicità, ho fatto Bingo!
Il Growth Hacker è quindi una figura diversa dal marketer tradizionale e anche dal pubblicitario stesso. È colui che ha come focus quello di trovare nuovi modi per assicurare una crescita veloce dell’azienda.
Concludendo internet ha trasformato il concetto di prodotto. Non è più solo qualcosa di fisico e definito, ma anche un concetto virtuale, come un social network o un account. Per questo occorre una conoscenza sintonizzata sulle nuove tendenze, che parli la lingua del Web e dei suoi fenomeni più attuali.
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