Negli ultimi anni il termine Startup non è proprio riuscito a prendersi un giorno di ferie. Macché un giorno, nemmeno qualche minuto per la pausa caffè. Che si tratti di un’applicazione per smartphone, di un colosso della tecnologia o di un’impresa improvvisata da qualche hipster, ormai nessuno resiste alla tentazione di incollarsi addosso (o appioppare a qualcuno) questa parola. Ma cosa è una Startup in realtà?

Innanzitutto è un’attività che si trova ancora in uno stadio iniziale (che può durare anche qualche anno), ovvero in quella fase di transazione in cui, realizzata l’idea di base, si sta cercando un modello di business scalabile e ripetibile. Ed è proprio la crescita ciò che muove una Startup: l’obiettivo di avere un impatto schiacciante, in modo da crescere tanto e velocemente.

Tuttavia è giusto attribuire un’accezione di innovazione al concetto di Startup. Non si tratta di un’attività qualsiasi, ma di “un’azienda che opera per risolvere un problema dove la soluzione non è ovvia e il successo non è garantito”, come ci dice Neil Blumenthal, cofondatore di Warby Parker.

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