Successo è innanzitutto il participio passato del verbo succedere, nel senso di fare accadere. Dunque possiamo interpretare il successo come la capacità di aver fatto accadere qualcosa: di aver causato, con le nostre azioni, la realizzazione di un fenomeno che altrimenti non sarebbe esistito. Quindi per ottenere successo devi inevitabilmente fare succedere qualcosa.
A questo si collega la visione di Winston Churchill, secondo cui successo è passare da fallimento a fallimento senza perdere entusiasmo e speranza. Dunque per avere successo è necessario essere implacabili, non smettere mai di “fare accadere”. O perlomeno di tentare di fare accadere.
Una posizione molto simile a quanto sostenuto dall’inventore Thomas Edison, che definisce il successo non come uno status, ma piuttosto come un lavoro continuo. O meglio come “1% inspirazione e 99% espirazione”. Più sei capace di generare, più hai successo.
Ma generare in che senso? Solo da un punto di vista economico? No, stando al miliardario Richard Branson. È lui infatti a dichiarare che per avere successo occorre innanzitutto essere impegnati attivamente dal punto di vista ideale, politico o sociale. Ovvero, per sentirti una persona di successo devi in qualche modo contribuire a una causa.
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